sabato 19 marzo 2011

La luna e Nicolino


C'era una volta tanto tempo fa in un piccolo paese di periferia, dove tutti vivevano nelle baracche fatte di lamiera e plastica, un bambino che sognava di diventare astronauta. 

Un giorno mentre rifletteva sul suo sogno la luna lo vide lì nell'angolo più buio bella stanza e commossa decise di parlargli. 
 - Ei piccolo come ti chiami? -  
Il bambino un po intimorito cercò di capire da dove venisse quella voce e cominciò a scrutare ogni angolo della sua stanza cercando di intuire con l'udito da quale parte fosse arrivato quel suono di voce calma e dolce. Sono qui - disse la luna - alla finestra e ti guardo.
Ma fuori dalla finestra il piccolo non vide nessuno e pensando che potesse essere uno scherzo dei suoi amici che lo prendevano sempre in giro per la sua condizione di salute, continuò a giocare con i suoi sogni e a fare capriole nel cuore. 
Ma insomma - disse la luna un po infastidita - non mi vedi?. 
Il bambino si fece triste e disse << no non ti vedo non posso vederti io non vedo nulla! Ma chi sei e cosa vuoi?>>. 
La luna si fece triste e capì che veramente il bambino non poteva vederla perché cercava la voce ma guardava da tutt'altra parte. 
Io sono la luna - disse la luna - e ti ho notato nell'angolo più buio della tua stanza. Ma che fai lì. 
Questo è l'angolo dei miei sogni - disse il bambino - e sempre mi fermo qui la sera a fare il sogno più bello che ho nel cuore, diventare astronauta per venire da te. 
Da me?! - esclamò la luna - a fare cosa?! 
Io cara luna - riprese il bambino - vorrei venire da te perché mi hanno detto che dalle parti tue il mondo si vede più piccolo. 
Si! - disse la luna sorridendo - è più piccolo e meno complicato. 
Ecco appunto - ribattee il bambino - penso che venendo da te non mi dovrò preoccupare della mia condizione. 
A quel punto la luna osò porre una domanda:<< cosa hai fatto?>>. 
Io - rispose tranquillamente il bambino - sono ceco dalla nascita e non posso più camminare (una lieve luce della luna illuminò la ruota della sua carrozzella) e sono in questa posizione da molto tempo. Non posso correre con i  miei amici e io amo correre nei prati che profumano di erba dopo una pioggia torrenziale; invece se vengo da te potrò volare. 
A quel punto la luna commossa  disse << senti piccolo intanto come ti chiami?>>. Io mi chiamo Nicolino disse il piccolo. Bene Nicolino io posso esaudirti ma sai bene che se vieni da me tu non potrai più tornare a casa tua starai sempre con me per tutta la vita. 
Il ragazzino, moro riccio e con gli occhioni grigi come il mare d'inverno dopo un attimo di insicurezza rispose deciso: << Va bene vengo con te ho voglia di volare>>. 
La luna allungo la mano e lo prese con se e il bambino non credeva ai suoi occhi finalmente volava felice senza la sua carrozzella e la luce della luna aveva anche guarito la sua vista. 
Dopo tanti anni si scopri che quel bambino era diventato cieco perché aveva vissuto sempre nel buio e paralitico perché nessuno gli aveva insegnato l'arte del cammino. Da quella notte la luna ha gli occhi e la bocca, ma devi osservarla bene; e corre attorno alla terra come un bambino che vola sui prati fatti d'erba che profuma come dopo una pioggia torrentizia

Se vuoi camminare nella vita devi avere due fortune, chi ti insegna a guardare sempre dove metti i piedi e chi ti rialza quando cadi.

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