giovedì 10 febbraio 2011

Il nano e la scatola magica

C'era una volta tanto tempo fa un nano che viveva in un piccolo paese, con il sole più piccolo, le montagne come colline e le colline come pianure. Questo nano, che non voleva essere nano e che quindi soffriva di complessi di inferiorità decise di fare successo per conquistare la stima della gente visto che non aveva stima di se stesso. Un giorno mentre era affacciato dalla finestra vide il quarto nano il quinto nano e il nano uno; allora disse: "ecco finalmente non sono solo ci sono altri nani come me. Bene!!" Il piccolo nano comincio di corsa a scendere le scale, una per volta però, cari bambini perché il nano faceva passi nani e la sua corsa era come il passo di un fanciullo che corre dietro ad una palla con un piede ingessato. "FERMI FERMI, quarto, quinto e primo - esclamò con tutta la sua voce - vorrei presentarmi io sono il nano e vorrei presentarvi il mio progetto, costituire con voi una società con voi se vi va, ma anche se non siete d'accordo, perché è vero che siete nani come me ma io sono più alto di voi". I nani quarto, quinto e primo lo guardarono ammutoliti, erano senza parole, non sapevano più cosa dire e quindi non potendo rispondere a questa stranissima affermazione acconsentirono e poi con l'entusiasmo forzato di chi è consapevole che col nano o si sta o non si va avanti dissero "DAI!! COSA VUOI CHE FACCIAMO PER TE?". Il nano comincio a presentare il suo progetto che consisteva nel comunicare al mondo intero le sue intenzioni. i nani che lo ascoltavano impressionati e sbalorditi, non dissero nulla, si lasciarono incantare dalla sua voce sinuosa e calda, dolce come il suono del flauto del pifferaio magico. OH! CHE BELLA COSA - esclamarono in coro i nani quarto, quinto e primo, per fortuna abbiamo trovato lui che ci da ogni risposta e ci aiuta a passare il tempo.
Il nano però non disse tutto, la sua unica intenzione era quella di costruire una scatola magica, un contenitore per imprigionare la libertà delle persone, in modo tale che tutti avrebbero ascoltato i suoi discorsi senza poter pensare.
appena la scatola fu pronta il nano salì su uno sgabello e sembrando più alto cominciò a dire a tutto il mondo che ogni uomo poteva diventare alto come lui. Le persone del piccolo mondo, private del pensiero e della libertà credettero a tutto quello che il nano diceva e rimanevano stupiti e meravigliati per la bravura dei suoi giochi di prestigio. passarono 5, 10, 15 anni e il nano diventava sempre più famoso, e mentre i nani quarto quinto e primo invecchiavano, festeggiando ogni anno il compleanno, lui rimaneva sempre giovane e forte. Ma un bel giorno, arrivò un nano da un paese lontano che montava sempre in tutte le piazze il suo teatro di marionette, che parlavano delle cose viste nei paesi già visitati, di monti alti come monti, di colli alti come colli e di pianure piatte come pianure, e poi parlava di libertà, di impegno nella vita, di responsabilità, ma il nano girovago e marionettista dovette andare via subito perché in quel paese la gente nana era rimasta tutta impressionata da quella scatola magica e dal nano che salito sullo sgabello aveva fatto credere a tutti che non conta ciò che è reale ma ciò che si vuol far vedere.

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